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The Crew Motorfest, la recensione

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Palesemente ispirato a Forza Horizon, la recensione di The Crew Motorfest, l'ultimo episodio della serie di giochi di guida open world di Ubisoft, ci porta alle Hawaii.

The Crew Motorfest, la recensione del nuovo gioco di guida open world di Ubisoft

Il Motorfest dell'equipaggio

Il Motorfest dell'equipaggio segna un cambio di passo per la serie, da un lato ispirandosi in maniera fin troppo palese alla serie Forza Horizon, dall'altro perdendo di vista gli aspetti che hanno caratterizzato questa proprietà intellettuale sin dagli esordi, finendo per sfruttarli ben poco nel corso di una campagna che si rivela essere la fiera delle playlist.

Anche dal punto di vista strutturale il pensiero è evidente e si vede passare dall'enormità delle precedenti mappe americane ai confini di un'isola hawaiiana, O'ahu, che tuttavia si presenta come uno scenario non solo suggestivo sul piano puramente estetico, ma anche dotato di una maggiore densità e coerenza per quanto riguarda i contenuti a cui avremo modo di accedere.

Ebbene, quanto ti ha convinto questo nuovo corso? Si tratta di un passo nella giusta direzione o di un passo falso? Per sapere come la pensiamo a riguardo, continua a leggere la nostra recensione di The Crew Motorfest.

Struttura e contenuti: benvenuti al Motorfest

The Crew Motorfest, l'isola e i suoi paesaggi sono protagonisti delle gare
The Crew Motorfest, l'isola e i suoi paesaggi sono protagonisti delle gare

Non c'è alcun dubbio che il passaggio dall'open world americano a quello sconfinato descritto nella recensione di The Crew 2 all'isola di O'ahu abbia comportato un importante cambiamento strutturale per il gioco di guida di Ubisoft. Gli sviluppatori di Ivory Tower hanno voluto puntare su uno scenario in grado di regalare scorci particolarmente suggestivi, specie in alcune ore della giornata, e di confezionare questa nuova esperienza in modo simile a Forza Horizon.

In effetti le sequenze iniziali di The Crew Motorfest riprendono davvero molti degli elementi tipici della serie di Playground Games: dall'alternanza di paesaggi e musiche latineggianti dei titoli di apertura alla fase introduttiva in cui ci si mette alla guida di tanti veicoli diversi a cui potremo accedere nel corso della campagna, per arrivare al concetto di festival per gli appassionati di motorsport, che ci viene presentato poco prima di passare all'editor per la creazione del personaggio.

Italiano: https://www.youtube.com/watch?v=VU-qZBWZB3k

Quello di Ubisoft è stato considerato semplicemente come un appassionato e sincero omaggio a un pilota che è stato in grado di superare i 32 milioni di giocatori? Comunque la si vede l'intento è molto chiaro, anche se già nei primi minuti cresce la curiosità di capire in che modo gli sviluppatori abbiano coniugato il desiderio di rifarsi all'importante esclusiva Xbox con l'inevitabile esigenza di conserva i tratti che da sempre caratterizzano The Crew.

La risposta a questa domanda, tuttavia, sembra confusa; soprattutto nel corso delle prime ore, che si pongono come un vero e proprio concentrato di playlist dall'apprezzabile varietà, in cui però le peculiarità della serie di Ubisoft, in primis la possibilità di passare in qualsiasi momento da un'auto a un aereo a un motoscafoche pure viene riproposta al Motorfest, finiscono per passare in secondo piano.

The Crew Motorfest, una suggestiva sequenza di voli al tramonto
The Crew Motorfest, una suggestiva sequenza di voli al tramonto

Quello che però proprio non ci ha convinto del sistema di progressione è il fatto che la vettura di partenza, personalizzabile e potenziabile attraverso meccanismi basati sullo sblocco di nuovi elementi ottenuti come ricompensa di gioco, non viene poi praticamente mai utilizzata nelle playlist, per cui ci vengono forniti quasi sempre specifici veicoli in prestito.

Diciamo che l'impianto tradizionale dei simcade, quello che ci vede appunto acquistare un'auto e man mano migliorarla per prendere parte alle diverse competizioni, rispettandone i requisiti tecnici, in The Crew Motorfest viene nascosto dietro l'esigenza di mettere presumibilmente in mostra l'ampio parco vetture, aggirando peraltro un sistema di microtransazioni che si vede e si sente fin troppo nelle fasi di acquisto dei veicoli, nonché le diverse condizioni disponibili.

The Crew Motorfest, la zona del festival che ricorda tanto, tanto, tanto Forza Horizon
The Crew Motorfest, la zona del festival che ricorda tanto, tanto, tanto Forza Horizon

Queste ultime vanno dalle gare a checkpoint alle sfide di derapata, dai testa a testa alle drag race, dalle corse in stile Formula 1 con tanto di gestione del pit stop alle cavalcate in sella a moto e quad, per arrivare infine alle declinazioni acquatiche e aeree dell'esperienza. Non manca inoltre un interessante comparto onlineche oltre al tradizionale concetto cooperativo di “crew” offre una Grand Race in stile endurance a turni per ventotto partecipanti e un Demolition Royale per trentadue giocatori.

È stato infine introdotto un hub sociale per fare in modo che gli utenti possano incontrarsi, comunicare, stringere amicizia e magari votare per le creazioni più evidenti della comunità, ma tale opzione si rivela francamente incoerente, forse perché implementata in maniera frettolosa, e mette sul tavolo ben poco più di una breve (e spesso impercettibilmente scattante) passeggiata all'interno di quello che sembra un banale showroom.

Gameplay: guida migliorata e tante accortezze

The Crew Motorfest, le fasi iniziali di una gara
The Crew Motorfest, le fasi iniziali di una gara

Le novità di The Crew Motorfest si estendono al gameplay, che presenta un modello di guida sostanzialmente migliorato rispetto al passato, capace di trasmettere in maniera molto più convincente il peso della vettura e di mantenere alto il coinvolgimento durante le gare nel tentativo di bilanciare accelerazione e freno, derapate e boost al fine di evitare impatti che potrebbero rallentarci parecchio.

In tal senso si notano alcune accortezze importanti: la prima è l'introduzione di una funzionalità riavvolgere che consente di riavvolgere gli ultimi quattordici secondi di azione, nel caso in cui si rimanga coinvolti in un incidente che potrebbe compromettere in modo frustrante il piazzamento finale di una gara fino a quel momento perfetto.

The Crew Motorfest, la visuale dall'abitacolo
The Crew Motorfest, la visuale dall'abitacolo

La seconda riguarda il design dei tracciati, quasi tutti privi di ostacoli contro cui inchiodarsi e dotati di barriere laterali curve che permettono di evitare scivolamenti eccessivi quando si arriva lunghi, cosa che potrebbe far perdere il contatto con i checkpoint. Questi ultimi, invece, presentano una certa tolleranza al contatto, pensata per preservare il più possibile la fluidità della corsa ed evitare di rovinarla per qualche centimetro.

Infine sono presenti diverse opzioni che consentono di scalare l'esperienza di guida in base alle nostre preferenze, dai banali indicatori di traiettoria al cambio automatico o manuale, passando per una serie di assistenti elettronici che possono rendere ancora più concreto e solido l'impianto messo a punto da Ivory Tower. Peccato che poi, quando ci si mette alla guida di un motoscafo o soprattutto di un aereo, questo spessore finisce per dissiparsi irrimediabilmente.

Realizzazione tecnica: bello ma non bellissimo

The Crew Motorfest, riflessi e ombre conferiscono spessore alla presentazione
The Crew Motorfest, riflessi e ombre conferiscono spessore alla presentazione

The Crew Motorfest include due modalità grafiche su PS5 (e Xbox Series X): una a 4K dinamici e 30 fps, l'altra a 1440p dinamici e 60 fps. Quest'ultima è ovviamente da preferire e si comporta molto bene anche sul fronte della nitidezza sugli schermi Ultra HD, sebbene soffra di qualche fastidioso calo di frame ratedi alcune mancanze (vedi il riflesso sugli specchietti) e di fenomeni di pop-up abbastanza evidenti quando si corre a grande velocità.

In generale, la resa visiva di The Crew Motorfest non consente di avvicinarsi al suo punto di riferimento più volte citato, Forza Horizon 5senza però raggiungere il medesimo livello qualitativo: in alcuni casi l'isola di O'ahu appare davvero affascinante e i suoi paesaggi regalano momenti emozionanti, ma quando il sole è alto il sistema di illuminazione tende un po' ad appesantire gli elementi e alla fine ci si muove un po' fra alti e bassi.

The Crew Motorfest sembra piuttosto piatto in alcuni momenti della giornata
The Crew Motorfest sembra piuttosto piatto in alcuni momenti della giornata

I l controller DualSense di PlayStation 5 viene sfruttato molto bene dal titolo Ubisoft, che utilizza il feedback aptico, la resistenza adattiva dei grilletti e l'altoparlante integrato per comunicarci un bel po' di informazioni sul motore, la trasmissione, l'asfalto e, in generale, l'interazione con lo scenario e le vetture concorrenti: un'implementazione che abbiamo trovato davvero competente.

Per il resto, l'intelligenza artificiale degli avversari rientra nei media (anche se in alcuni casi ci è sembrato di percepire il tanto critico effetto elastico), l'infrastruttura online appare solida pur mantenendo una rete di qualche inganno di tanto in tanto e il comparto audio accompagna l'azione in modo funzionale, con una discreta colonna sonora e qualche dialogo purtroppo senza doppiaggio in italiano: peccato.

Conclusioni

Versione testata PlayStation 5

Consegna digitale

uPlay, Negozio PlayStation, Negozio Xbox

Prezzo
79,99 €

The Crew Motorfest segna un cambio di rotta per la serie Ubisoft, che si ripiega su un open world di dimensioni più contenute, ma dal grande fascino e rivela il proprio modello di guida a favore di un approccio simulativo decisamente più solido e interessante. Gli elementi che rimandano a Forza Horizon hanno un sapore agrodolce, perché la creatura di Ivory Tower non è ancora in grado di offrire un'esperienza di quel livello e in molti sembrano confusi, perdendo di vista alcuni dei tratti caratterizzanti della serie e introducendo un sistema di progressione controversa, che da un lato abbonda in prestiti e regali, dall'altro erge inspiegabili e fastidiosi paywall.

PRO

  • Modello di guida migliorato
  • Ambiente affascinante
  • Tanti contenuti

CONTROLLO

  • Sistema di progressione controverso
  • Peculiarità della serie messa in secondo piano
  • Qualche singhiozzo di troppo a 60 fps

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