Alcune moto sono davvero amate quando le guidi, ma vengono drammaticamente relegate al ruolo di “funbike” a causa della loro scarsa praticità e usabilità. La Ducati Hypermotard ne è l'esempio forse più ovvio di questo concetto. 110 cavalli di pura “ignoranza”con cui partire per escursioni tra le vie cittadine o nelle curve strette di un passo alpino, ma ci vuole molta fantasia per pensare di fare un lungo viaggio, magari in due, bagaglio compreso. E anche nell'uso cittadino, la totale assenza di scomparti e borse costringe a portarsi dietro casco, guanti e tutto il resto una volta scesi dalla sella. È quasi impossibile giustificarne l'acquisto a chi non ne apprezza la capacità di generare quelle sensazioni che solo un vero motociclista conosce. Ducati ha deciso di aiutare chi ne ha bisogno, a convincersi o a convincersi ad acquistare la HyperL'operazione era relativamente semplice, con laaggiunta di due comode e spaziose borse laterali da 25 litri ciascuno, di cavalletto centraleun piccolo parabrezza e un posizione di guida parzialmente rivista in ottica “touring”con una sella in grado di ospitare più comodamente il passeggero e un manubrio più alto. Ciliegina sulla torta un nome nuovo, che richiama la sua nuova natura, mutuando un “pezzo” della sua auto turistica di casa, la Multistradae combinandolo con quello del modello d'origine, l'Hypermotard.
Estetica e finiture:
valutazione:
Sempre pessimo, anche con le borse e qualche dettaglio da tourer
Il punto di partenza per raggiungere l'Hyperstrada èultima generazione di Hypermotardda cui si differenzia solo nei dettagli, mantenendo inalterato tutto il suo fascinoAnche le borse, facilmente asportabili in caso di utilizzo “a corto raggio”, non sono poi così in contrasto con l'anima “cattiva” della Hyper, anche se in versione turistica. Se invece intendete viaggiare con la vostra moto, troverete comoda la nuova maniglia posteriore per il passeggero, che integra l'attacco per una terza borsa, facoltativa per circa 600 euroQuello aggiunge altri 31 litri di capacità di carico. Per il resto è sempre la stessa, l'attuale Hyper, che ha perso i tipici specchietti integrati nei paramani con l'ultima versione. Era una soluzione molto originale, ma decisamente poco pratica. I paramani restano, ma in una versione più convenzionale, ospitano ancora le frecce e sono ora abbinati ai classici specchietti. Rimane la look motard rivisitato in stile Ducatiavendo un silhouette molto stretta e una posizione di guida molto particolareQuello parafango anteriore a “becco”, scarico basso, ormai diventato un “must” per moda estetica e per centralizzare le masse, e poco altro. Sì, perché la moto è essenziale, le linee si sviluppano su pochi particolari che “vestono” la telaio a traliccio tubolare in tre pezzie il motore, il vero protagonista dell'estetica dell'Hyper. E poi i due cerchi, da 17″ neri a dieci razze, con il posteriore in bella mostra sul lato destro, quello opposto alla forcellone monobraccio. la piccola carenatura del parabrezza è davvero piccolaottima qualità per non rovinare l'estetica, un po' meno dal punto di vista della protezione. La qualità percepita è in linea con la reputazione del marchio e con il prezzo della moto. La strumentazione è essenziale ma completa, di piccole dimensioni, ma con tante informazioni disponibili, selezionabili tramite il blocchetto di comandi elettrici posto sul lato sinistro del manubrio. Guardando nel dettaglio, la versione “Strada” della Hyper differisce dalla “Motard” anche per i parafanghi, entrambi leggermente più lunghi, e per un pratico paraspruzzi in materiale plastico ad alta resistenza.
Motore e prestazioni:
valutazione:
Il bicilindrico è sempre pronto, cattivo ma anche gestibile
Il fulcro attorno al quale si sviluppa la moto è lui, il Testastretta 11°lo stesso che ha debuttato sulla nuova Hypermotard. Il raffreddamento è a liquido e la distribuzione è a 4 valvole per cilindro, come segno della volontà della nuova proprietà. Audi ha Infatti ha accelerato il processo di abbandono dei “vecchi” motori a 2 valvole per cilindro. Degni di nota sono i dati sugli intervalli di intervento per la regolazione del gioco valvole, saliti a 30 mila chilometri. La cilindrata è 821 centimetri cubi per 110 cavalli a 9.250 giri/min. Spinge in modo deciso fin dai bassi regimi se il La coppia massima è piuttosto elevataa 7.750 giri/min. Prima la moto supera da solo i 6 mila si gira, ma in modo dolce e progressivodimostrando il buon lavoro svolto con l'elettronica, perseguendo l'obiettivo diconsegna completa e pessima, ma sempre gestibile. L'elettronica che regna sovranaa partire dal controllo del gas, del tipo “viaggio sul filo”e con il Pacchetto di sicurezza di serie per gestire e regolare il livello di intervento dell'ABS, dell'acceleratore elettronico e del DTC per il controllo della trazionePossono essere impostati “come un pacchetto”, con 3 configurazioni preimpostate, Sport, Touring e UrbanPer chi lo desidera, c'è un menù dedicato, dove è possibile modificare singolarmente ogni dettaglio, creando la propria combinazione. Si agisce infatti sulle singole impostazioni di ABS, DTC ed erogazione, in questo caso scegliendo tra tre step. Due sono a piena potenza, 110 cavalli, ma con un'erogazione più morbida o “cattiva”, il terzo “taglia” 35 cavalli, per la guida in città o su fondi a bassa aderenza. In sostanza puoi adattare l'elettronica della moto a tuo piacimento. Ognuna delle tre opzioni di Riding Mode può essere richiamata anche in movimento, utilizzando i comandi freccia, purché non si utilizzino i freni o l'acceleratore in quel momento. Le prestazioni sono eccellenti, 110 cavalli sono tanti, tantissimi per una motard. divertimento e adrenalina che la Hyper può concedere restano invariate nella versione “turistica”, con il motore sempre pronto, a partire dai 2.000-2.500 giri, e una spinta decisa dai 5-6 mila in su, fino a poco più di 10 mila, dove entra in funzione il limitatore. la frizione è a bagno d'oliocon controllo cablato, abbinato a un Pantofola tipo APTC (Adler Power Torque Clutch), molto modulare e soprattutto leggeroLa soluzione adottata per l'antiscivolo “scarica” le molle e le fa lavorare più morbido” l'attrito di circa il 40-50%. Ha una bravura molto importante nella guida in città, dove è apprezzato e non stanca mai la mano sinistra. Ottimo anche il cambio a 6 marce, sempre preciso, ma anche fluido e silenzioso negli innesti.
Guida e maneggevolezza:
valutazione:
Di maneggevolezza assoluta, resta una moto fortemente atipica: se ti piace te ne innamori, se non ti piace la odi
La posizione di guida dell'Hyperstradaanche se leggermente più comoda del modello da cui deriva, grazie al manubrio più alto di 20mm, rimane molto specialeIn realtà è così difficile che mi piaccia subitosoprattutto per chi è abituato ad altri tipi di moto. L'impressione è di guidare con i piedi sulla ruota anteriore, posizione fantastica per chi apprezza le motard, ma del tutto innaturale per tutti gli altri motociclisti.Alla fine ti ci abitui, e il grande vantaggio è la maneggevolezza disarmanteL'impressione è che tu possa farci qualsiasi cosa, quasi come una bicicletta e non pesava 181 kg (6 in più dell'Hypermotard). Tra i tornanti non ha rivalie si guida con estrema facilità. Non appena le curve si allargano di raggio e le velocità diventano importanti, emergono i limiti dell'Hyper, che non è stato creato per le “pieghe” in appoggioLa particolare posizione di guida non favorisce in alcun modo la percezione di quanto sta accadendo, rendendo difficoltosa la lettura dei segnali inviati soprattutto dall'anteriore, quando ci si avvicina al limite. Un limite che non è poi così alto come si potrebbe immaginare. Sia per la calibrazione delle sospensioniche è in effetti volutamente più turisticooltre che con minore escursione, ma anche per l'adozione di un gommatura da On Off. IL Pirelli Scorpion Trail garantiscono infatti la possibilità di effettuare delle escursioni in fuoristrada eottima aderenza su asfalto umido o bagnatoma non sono certo gomme supersportive. Hyperstrada le monta nelle classiche misure 120/70 anteriore e 180/55 posteriore. Senza penalizzare troppo le prestazioni velocistiche, che restano comunque molto buone, le gomme del costruttore italiano garantiscono una maneggevolezza ancora migliore, grazie al profilo adottato. L'l'impianto frenante è di prim'ordinecon Pinze radiali monoblocco Brembo a 4 pistoncini, abbinate a dischi da 320 mm. La pompa radiale consente una buona modulabilità, ma senza un minimo di attenzione si ha subito una presa decisa. L'ABS, oltre a poter essere impostato su due livelli, è anche disattivabile, un particolare sicuramente gradito nella guida in fuoristrada.
Prezzo e consumo:
valutazione:
Listino prezzi di 12.790 con molti optional disponibili. Può anche essere economico nei consumi, se usato con cura
Il prezzo di listino è di 12.790 euro e la lista degli optional è lunga. Nella scelta, puoi decidere se dare una vocazione più turistica o più Ducati-style alla tua Hyperstrada. Oltre alla terza borsa o alle manopole riscaldate, sono disponibili anche dettagli racing in carbonio, oltre a uno scarico basso Termignoni per un sound decisamente più cattivo, ma comunque omologato. Ducati dichiara consumi nell'ordine dei 20 km al litrocon un'autonomia teorica di 300 km, grazie al serbatoio da 16 litri, in realtà dipende molto dall'uso che si fa della Hyperstrada. Normalmente è più facile che scenda a 250 km, con percorrenze di poco superiori ai 15 km/l.
In conclusione, non illudetevi, non è una piccola Multistrada, ma le scuse per giustificare l'acquisto di una delle migliori Funbike sul mercato sono ormai molte di più: Ducati con l'Hyperstrada vi fornisce gli argomenti giusti su cui far leva per convincere una moglie o una fidanzata dubbiosa sull'utilità del vostro “gioco” preferito.
PRO E CONTRO
Ci piace:
Divertente come poche altre, freni al top, motore fantastico… e qualche scusa in più per giustificare l'acquisto
Non ci piace:
Rimane una funbike solo leggermente più utilizzabile, con una posizione di guida meno turistica
Ducati Hyperstrada 821: la pagella di Motorionline
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