Lo spettacolo è dedicato a suo padre. Ma non pensate di vedere sul palco il mitico Jonny Groove
Giovanni Vernia torna nel suo parco giochi, il teatro. «Ci torno con Capa Fresca, uno spettacolo che non vedevo l'ora di fare. È pieno di follia. È ridere, sorridere. È il mio modo di intervenire quando vedo qualcosa di storto» – video
VOGLIA DI DIVERTIRSI – Capa Fresca «nasce da una frase di mio padre: un giorno da bambino ne aveva combinata una grossa e mi disse: “Tu tieni proprio passare la capa fresca ma te la faccio io”. Invece non ci è riuscito». Ma cosa significa “tu ti tieni la Capa Fresca“? «Che hai sempre voglia di divertirti, di prendere le cose un po' alla leggera. Io sono sempre stato una capa fresca, uno che ama dissacrare qualsiasi cosa».
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DEDICATO AL PAPÀ – Lo spettacolo è dedicato a suo padre «perché, in realtà, era lui il vero capofrescaggine di famiglia». Tra canti, imitazioni ed effetti 3D c'è anche un nuovo personaggio, l'evoluzione di Jonny Groove: «Se vi guardate intorno quei personaggi che hanno dato vita a Groove non esistono più. Si sono trasformati in qualcos'altro. E vedrete questo qualcos'altro. Una versione aggiornatissima. Non più muccato ma dorato. E cambia anche il nome». Ma Jonny non scomparirà per sempre.«Ci sarà un cameo. È come se Vasco Rossi non cantasse più Albachiara. È un personaggio che non mi leverò mai di dosso e che non voglio nemmeno mettere da parte. Però è cambiato perché a un certo punto ho deciso di camminare con le mie gambe senza i pantaloni muccati». Prossime tappe: il 28 febbraio sarà a Torino, il 1°marzo a Lecce, il 3 ad Agrigento, il 6 a Roma, il 15 a Firenze e il 20 a Milano.
Luca Uccello
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