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guidare un bolide di Formula Uno è sempre più accessibile

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Con l'entrata nella scena di Liberty Media, la Formula 1 sta lentamente cambiando pelle. Il processo di “spettacolarizzazione” ha trasformato la massima espressione dei motori in qualcosa di più di un semplice evento sportivo. Oltre agli appassionati che ricordano le gesta leggendarie di Senna, Schumacher, Prost, Clark, Fangio e Nuvolari, il carrozzone mediatico gestito da Stefano Domenicali punta ad attrarre nuovi fan da ogni latitudine del pianeta.

Sono aumentati così i weekend di gara e il numero delle gare sprint, mentre nel già fitto calendario sono spuntate location suggestive come Las Vegas o Losail. La visione di Liberty Media è stata sposata in toto anche da EA che ha sempre fatto di spettacolo e accessibilità i punti di forza dei suoi titoli sportivi. Codemasters si è adeguata a questa filosofia: era evidente nel precedente gioco di Formula 1 (qui la recensione di F122), lo è ancor di più in F1 23.

Un futuro finalmente stabile

C'è chi ha portato in piste nuove pance, chi nuovi fondi e ali posteriori, chi ha modificato radicalmente il concetto della vettura: la stagione 2023 è iniziata alla ricerca dell'efficienza aerodinamica perduta. Far funzionare pneumatici, ali e sospensioni richiedono un buon mix di simulazioni CFD (fluidodinamica computazionale), galleria del vento e dati raccolti in pista. I ragazzi di Codemasters si sono focalizzati sul grip meccanico/aerodinamico per rendere ancor più realistico e soprattutto accessibile l'esperienza alla guida di RB19, SF-23 e di tutte le altre monoposto che corrono sui tracciati del gioco.

I bolidi di F1 23 dimostrano sin dai primi giri di trazionare meglio in fase di accelerazione e di avere un po' di sottosterzo in entrata di curva. Codemasters ha ritarato anche le dinamiche di frenata ed ora è più facile arrivare al bloccaggio e diventa prioritario bilanciare l'asse anteriore. Avere un posteriore più stabile permette di controllare più facilmente i sovrasterzi: indipendentemente dalla tipologia di aiuti attivati/disattivati ​​e dal livello di difficoltà selezionato, si intuisce che il pedale dell'acceleratore e quello del freno (l'abbiamo provato su PS5 con il Dual Sense e con un volante e pedaliera Logitech G29) risponde in modo diverso da quanto sperimentare in F1 22.

Troppo accessibile?

Al netto della loro forma, le varie RB19 e SF-23 si dimostrano subito a loro agio nell'uscire dalle curve lunghe ea media velocità di Barcellona, ​​pista ideale per testare l'efficienza aerodinamica delle monoposto virtuali. Una maneggevolezza generale che dà impressione alla mano: l'aggiunta del “Tecnologia di azionamento di precisione“, infatti, garantisce una maggiore precisione (va a compensare le incertezze dei giocatori) quando la monoposto si trova a girare in curva o nei duelli ravvicinati.

Una mini-rivoluzione suggerita da piloti reali e sim racer professionisti che avevano notato diversi problemi nel capitolo precedente, come ha confermato il Direttore Creativo Lee Mather nella nostra intervista su F1 23. Un lavoro di fino che ha riguardato anche l'erogazione dei cavalli delle power unit e le cambiate. Anche se nella nuova iterazione si può essere un po' più aggressivi, è necessario prestare attenzione all'altezza dei cordoli, ai dissuasori o ai tratti di pista non particolarmente gommati (uscendo fuori traiettoria si raccolgono i “marbles”): avere un posteriore stabile non significa poter fare quello che si vuole. Le modifiche proposte da Codemasters vanno nella direzione dell'accessibilità e siamo sicuri che non saranno molto apprezzate dai veterani della serie o da chi cerca approcci più simulativi e rigorosi (iRacing, Assetto Corsa e via dicendo). Per quanto riguarda la gestione della pioggia, non è “cambiata di una goccia” rispetto a F1 22: le traiettorie ideali non si asciugano come dovrebbero…

Sventolare bandiera rossa….

Una delle novità più attese dalla community dopo la safety car era l'aggiunta delle bandiere rosse. Per usufruirne è necessario effettuare almeno un terzo dei giri previsti da un GP (il 35% per la precisione). Funziona, forse anche troppo: nella maggior parte delle gare che abbiamo disputato c'è sempre stata una bandiera rossa (è possibile regolarne la frequenza).

Dopo una “Red Flag” – i nuovi indicatori colorati ispirati alla grafica TV funzionano benissimo – si riparte dalla griglia e si può cambiare strategia: nelle gare di F1 23 le emozioni non mancano mai, così come le safety car (non è possibile ancora sdoppiarsi ) e qualche “virtuale”. Soprattutto quando si sette l'IA sopra l'80% gli avversari si dimostrano coriacei: abbiamo corso più volte intrappolati tra Alonso e Hamilton (e loro strategie) per un banalissimo quinto posto. Ciò detto, l'intelligenza artificiale appare immutata rispetto alla passata stagione. Di tanto in tanto i piloti si dimenticano di lasciare spazio quando dovrebbero o chiudono senza preoccuparsi dei possibili danni.

E la situazione non migliora con l'IA adattiva, caratterizzata da comportamenti altalenanti, che spaziano dalla troppa efficacia, fino a dei frangenti di “sonnolenza”. Continuano a essere discutibili gli urti e le collisioni con le altre vetture: è un problema che la serie si porta dietro da molto tempo. La gestione degli pneumatici da parte dell'IA è qualcosa di sorprendente: i piloti virtuali sembrano tutti Verstappen e sono bravissimi nel mandare a temperatura qualsiasi tipo di mescola! Pur con alcuni difetti cronici e qualche problematica irrisolta, F1 23 riesce a ricreare perfettamente quello che vediamo in ogni weekend di gara in TV: battaglie per avere il magico DRSi vari “plan A, B, C, D” tanto cari al muretto Ferrari per superare un avversario ai box (qui le strategie sembrano funzionare!), dialoghi con il proprio ingegnere (non sono supportati i comandi vocali), giri da qualifica per difendersi da un possibile undercut e sorpassi in quantità industriale.

Le mille luci di Las Vegas

Pur con qualche annetto di troppo sulle spalle, il motore grafico di F1 23 riesce ancora a difendersi: le monoposto sono riprodotte con la solita maestria ed accuratezza, il frame-rate resta solido mentre sui volti dei piloti, meccanici e personalità del paddock (compresi quelli della modalità Braking Point 2) non siamo ancora arrivati ​​a un risultato ottimale. Le gare notturne sono qualcosa di suggestivo: il nuovissimo Las Vegas Street Circuit è spettacolare, così come il Losail International Circuit di Doha.

Oltre ai due circuiti creati ex novo, sono stati aggiornati anche il layout di Barcellona (con l'eliminazione della chicane nel terzo settore) e di Spielberg (il Red Bull Ring) e sistemati tutti gli altri tracciati con piccoli e grandi cambiamenti (Miami in primis). Trattandosi di una produzione che viene spalmata su più formati, comprese le console old-gen, e piattaforme (c'è il supporto alla VR), non ci aspettavamo grandi novità per il 2023.

Carriera da solo o in coppia?

La modalità Carriera è una delle più apprezzate: è consentito giocarla come pilota o team principal per una decisione di stagioni, da soli o in cooperativa (insieme o come avversari). Sono disponibili tre livelli di difficoltà e le possibilità di personalizzazione sono notevoli, dalla bandiera rossa fino all'aggiunta di tre nuove piste. Codemasters ha cercato di bilanciare al meglio lo sviluppo delle monoposto (sia in termini di prestazioni, sia per quanto riguarda i componenti), la gestione degli sponsor e i rapporti con i media (ci sono nuovi filmati).

Per finire sono state aggiunte 8 nuove icone (Nigel Mansell su tutte) e aggiornare le valutazioni dei piloti, con Verstappen al primo posto (94). Sfortunatamente, non sono mancati gli inconvenienti. A volte abbiamo ricevuto delle penalità sin troppo pesanti in relazione a quanto verificatosi in pista. La grande novità della stagione 2023 è il ritorno della Braking Point, una modalità storia ispirata alla docuserie Netflix “Drive To Survive”. Il primo capitolo narrava la storia di una giovane promessa come Aiden Jackson e della sua accesa rivalità con Devon Butler eCasper Ackermann; nel seguito i primi due si ritrovano compagni di squadra in una nuova scuderia (Konnersport Butler Racing Team). La sceneggiatura di Braking Point 2 si svolge nell'arco di due stagioni in F1 e F2 e introduce nuovi personaggi come Callie Mayer, la prima donna a trionfare nella F2 (ispirata a Jamie Chadwick, tre volte campione del mondo della W Series e pilota della Williams) che sogna un posto in F1. Ciascuno dei 17 capitoli è suddiviso in più parti e propone al giocatore svariati obiettivi da raggiungere. In questa seconda interazione Codemasters ha scelto la strada dell'alternanza, consentendo al giocatore di vestire i panni di più personaggi. I risultati in pista e le vicende dietro la quinta andranno a influenzare molto di più lo sviluppo della trama rispetto al primo episodio.

Il filmato (il commento tecnico è affidato alla coppia Vanzini-Valsecchi) sono sempre ben confezionate e in generale il racconto è decisamente più corposo, ricco di colpi di scena e drammi. Alla lunga questa porzione dell'offerta tende a diventare un po' ripetitiva ma merita di essere provata (può essere completata con molta calma in meno di una decina di minerale).

Le altre modalità e il multiplayer

L'altra grossa novità della stagione si chiama Mondiale F1 ed è un hub (che sostituisce il poco incisivo F1 Life) che include tutte le altre modalità single player e la compartimentazione multiplayer del gioco. L'idea di Codemasters è quella di proporre un modo diverso di vivere la Formula 1, con una pletora di contenuti giornalieri, settimanali e stagionali e un sistema di progressione trasversale che permette di sbloccare tutto di più. Oltre a gareggiare si possono collezionare auto (ci sono ancora le Supercar da sbloccare), trofei, statuette. Da segnalare anche la personalizzazione della nostra villa virtuale e del pilota.

È possibile sbloccare potenziamenti e bonus vari (anche con le microtransazioni) per migliorare le prestazioni della propria monoposto nella modalità “Grand Prix”, che permette di disputare singole gare e campionati anche online. Non manca poi una robustissima sezione dedicata al multiplayer: la modalità classificata è stata ripensata con un sistema di divisioni cross-play in stile FIFA/FUT e l'obiettivo è arrivare nella prestigiosa Elite. Non manca poi l'occasione di sfidare un amico in schermo condiviso o di affrontare i racer professionisti nella serie Pro.

“Prova a tempo” (F1 2023, F2 2022 e Supercar) e “Serie” – che andrà ad arricchirsi nel prossimo futuro – completano un'offerta contenutistica di primissimo livello. Durante la stagione arriveranno anche le monoposto della F2 dedicate alla stagione 2023. F1 World è un buon punto di partenza: diventerebbe qualcosa di speciale se si riuscisse a sbloccare auto storiche, leggenda piloti e qualche vecchio circuito.

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