HarmonyOS è destinato ad uscire dai confini cinesi e presto sarà disponibile a livello globale: è, questo, il piano di Huawei illustrato all'Analyst Summit di Shenzhen dal presidente di turno Eric Xu, fermo nella volontà di rendere il “suo” sistema operativo la terza forza del mercato mondiale nonostante le difficoltà causa dal divieto.
Il ritorno di Huawei a livello internazionale passa inevitabilmente dalla Cina e dalla diffusione di HarmonyOS: per quanto riguarda il primo aspetto, il marchio ha guadagnato terreno sul mercato domestico passando da uno share del 9,3% nel primo trimestre 2023 al 15,5% nel 2024. La serie Mate 60 ha sancito il ritorno di Huawei nel 5G – gli smartphone 60, 60 pro e 60 Pro Plus hanno riscontrato un grandissimo successo in patria – mentre con la nuovissima gamma Pura 70 l'azienda si aspetta un'ulteriore crescita.
Riguardo HarmonyOS, la disponibilità delle app più utilizzate al mondo non può che contribuire al suo successo anche al di fuori della Cina. Delle 5.000 app Android più diffuse in patria, 4.000 sono già state sottoposte al porting su HarmonyOS, le altre 1.000 arriveranno a breve.
Lavoreremo duramente per costruire l'ecosistema delle app HarmonyOS prima nel mercato cinese, poi, di Paese in Paese, inizieremo gradualmente a diffonderlo in altre parti del mondo. […] Una volta che avremo queste prime 5.000 app Android – e migliaia di altre app – attive e funzionanti su HarmonyOS, avremo un vero HarmonyOS: un terzo sistema operativo mobile per il mondo – Eric Xu, Presidente di Huawei
Molto dipenderà dalla capacità di Huawei di sviluppare tecnologia indipendente dall'estero: il nuovo Kirin9010 è stato pubblicizzato come un grande successo, gli Stati Uniti (ei punto di riferimento) lo hanno invece etichettato come un processore ancora ben lontano dal poter competere con le migliori soluzioni presenti sul mercato.