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Parla una superstite del naufragio di Palermo: «Ho perso la bimba in mare, poi l'ho riabbracciata». A bordo colleghi in vacanza premio con il capo (disperso)

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diFelice Cavallaro e Carlotta Lombardo

Alcuni pescatori hanno assistito al naufragio dello yacht: «La tromba d'aria, un razzo, poi pezzi del relitto che galleggiavano». I primi a soccorrere passeggeri ed equipaggio sono stati i membri dell'equipaggio di una nave a vela battente bandiera olandese. «Bastava poco per alzare l'ancora»

Abbracciata alla sua Sophia, un anno appena, Charlotte Golunski, 36 anni, rivive l'incubo di una notte infernale a bordo del Bayesianoecco yacht affondato nelle acque di Porticello (Palermo)terrorizzata «dai tuoni, dai lampi, dalle onde che facevano ballare la nostra imbarcazione». E per questo si è deciso con il marito James Emsilie, suo coetaneo, ad abbandonare la cabina e risalire verso coperta con la bimba incollata a sè. «Una corsa verso il disastro perché c'era il finimondo e faticavamo io e mio marito a sorreggerci…».

E' il racconto che emoziona medici ed infermieri dell'ospedale dei bambini a Palermo dove è approdata Charlotte con la bimbamentre il marito, recuperato in un primo tempo al pronto soccorso degli adulti, è arrivato lì a mezzogiorno. Correndo in corsia alla vista della sua donna, della sua piccola. «Una stretta senza fine, con loro che piangono a dirotto. E noi puro…»confida il primario del presidio, Domenico Cipolla, assicurando che, pura e ansia a parte, sono «tutti e tre in buona condizione, esami a posto».

Una famiglia infine riunita senza vistosi traumi fisici. Fatta eccezione per una leggera escoriazione riportata al torace da questa signora Charlotte che racconta il sogno della vacanze in Sicilia: «Eravamo partiti da Londra in nove, dieci con Sophia. Tutti colleghi e collaboratori della nostra azienda che si occupano di programmazione, alta tecnologia, software. Tutti ospiti nel nostro capo, una persona buona, straordinaria, ma che forse non hanno ancora salvato. Poi, tutti sul bayesiano con 12 uomini di equipaggio, compresi comandante e addetti alla cucina. Una meravigliosa grande barca dove abbiamo viaggiato fino alle isole Eolie. Infine, Milazzo, Cefalù e l'altra sera bloccati verso Palermo dal maltempo…»

Tra i dispersi anche il proprietario dello yacht Michael Lynch

Fra i dispersi del disastro di Porticello spicca il nome del proprietario dello yacht affondato, Michele Lynchtitolare di una grossa impresa di investimenti nel settore dei software. Un personaggio ben noto nella City. Uffici a due passi dal Tamigi, sponda opposta a quella della ruota panoramica. Mike per amici e parenti. Anche per i collaboratori del suo ufficio invitati a seguirlo nella traversata verso la Sicilia. Una vacanza premioma ognuno con il suo computer portatile perché, come ripeteva nelle sue interviste, la “Invoke” non lascia mai senza risposta i suoi clienti. Il motto è «Consigliare, affinché ogni investimento abbia successo». Anche in navigazione sul Bayesiano da 56 metri. Come si legge nel sito ufficiale, la «Invoke Capital», fondata dallo stesso Mike, «investe e fornisce consulenza a società tecnologiche fondamentali in rapida crescita in Europa».

Obiettivo primario «incentivare e commercializzare la ricerca sull'intelligenza artificiale» in stretta relazione con l'Università di Cambridge. «Vogliamo realizzare le possibilità commerciali della straordinaria scienza e della profonda base tecnologica della Gran Bretagna», insisteva Mike Lynchimpegnato dal 2012 nella fondazione, creazione e sviluppo di tecnologie di spicco, «ma con team idonei per trasformare le imprese in aziende globali».

Il gruppo di Lynch include “Darktrace”un'azienda leader mondiale nel settore dell'intelligenza artificiale informatica con più di 1.500 addetti in tutto il mondo. E poi “Luminance”, una piattaforma di apprendimento automatico per il settore legale, con un motore di rilevamento delle frodi AI denominato “Featurespace”. Interessanti anche le iniziative del settore medico con “Sophia Genetic”, nata nel 2020. Un nome che forse ha ispirato due dei collaboratori di Lynch, Charlotte Golunski e James Emsilie, i due genitori trentaseienni salvati con la piccola Sophia, nata l'anno scorso , adesso tutti in lacrime in ospedale, sperando che natanti ed elicotteri possano ancora trovare il loro “grande capo”.

James, Sasha e Angela soccorsi a Bagheria

E' anche James Emsilie a ricordare l'ansia della notte cominciata tra i fulmini, con lo yacth che il comandante ha fatto avvicinare alla costa, calando l'ancora ma restando in rada. Un errore, forse, non avere chiesto riparo in tempo oltre la diga, all'interno del porto, fra le banchine di Porticello. Il comandante ha anche esploso un razzo per dare infine l'allarme, ma era troppo tardi. Adesso anche lui chiede notizie del suo capo. Ma gli danno solo notizie degli altri passeggeri soccorsi nel presidio Asp di Bagheria. Nomi che gli pubblicati insieme alle ammaccature di un tempo senza fine da tutti trascorsi aggrappati a una fidanzata, sballottolati dalle onde, cercando una fune o un salvagente.

Eccoli: Angela Baccarè57 anni, inglese, ferita all'arcata sopraccigliare destra, trauma al mento, escoriazioni al ginocchio sinistro e al piede destro. Una ferita al piede sinistro Sasha Murrayirlandese, 29 anni. Trauma e sutura al piede destro anche per il francese Matthew Griffith, 22 anni, capitano dell'imbarcazione. E ancora James Calfielded, neozelandese di 51 anni, una ferita subito suturata alla gamba sinistra. A Bagheria anche Ayla Ronald, 36 anni, di Londra e Myin Kyaw Htun, 39 anni, del Myanmar, trauma e sutura al piede destro.

I pescatori: «Il razzo, poi è affondata»

Il nubifragio ha spezzato l'imponente albero a vela del Bayesan che è affondatolospezzato dalla furia della tromba d'aria e di onde capaci di rovesciare un'imbarcazione di 56 metri e 473 tonnellate di stazza altamente tecnologica. Fabio Cefalù, pescatore, l'ha visto nel momento esatto in cui il comandante ha esploso il raggio per dare l'allarme. «Verso le 3.55 abbiamo assistito alla tromba d'aria. Dopo un quarto d'ora abbiamo visto un razzo a 500 metri di distanza dalla banchina – racconta –. Verso le 4.35 siamo usciti in mare per dare soccorso, però abbiamo visto solo i resti dell'imbarcazione che galleggiavano. Non vi uomini erano a mare. Così abbiamo subito chiamato la capitaneria di porto».

Pietro Asciutto, nel momento della tromba d'aria, si trovava invece a casa. «Ho chiuso subito tutte le finestre. Poi ho visto l'imbarcazione, aveva un solo albero, era molto grande. L'ho vista affondare all'improvviso – racconta il pescatore -. Credo che la tromba d'aria sia arrivata da Porticello, poco dopo sono scesa nella Baia di Santa Nicolicchia per vedere meglio cosa stessa accadendo. La barca galleggiava ancora, poi d'un tratto è scomparsa. L'ho vista affondare con i miei occhi».

Il veliero che ha soccorso il Bayesan

Quando è successo la tragedia che poteva essere ancor più devastante se la catena dei soccorsi scattata rapidamente non avesse consentito di salvare 16 delle 22 persone a bordo del veliero battente bandiera inglese, i velieri in rada erano due. Sarebbe stata propria l'altra imbarcazione a soccorrere la nave bayesiana: la Sir Robert BP, una nave a vela battente bandiera olandese che ha mettere in salvo i 15 sopravvissuti della barca colata a picco in rada davanti al porto di Porticello.

«Quell'imbarcazione era tutta illuminata – racconta un uomo a Porticello -. Verso le 4.30 di mattina non c'era più. Una bella imbarcazione dove c'era stata una festa. Una normale giornata di vacanza trascorsa in allegria in mare si è trasformata in tragedia. L'imbarcazione non era distante dal porto. Bastava poco per alzare l'ancora e dirigersi in porto. Evidentemente sono stati sorpresi dalla burrasca che si è abbattuta improvvisamente e non sono riusciti ad evitare l'affondamento».

Il Bayesiano, progettato per viaggi di lusso

Il Bayesian è un'elegante barca a vela costruita dal cantiere Perini navi Viareggio nel febbraio 2008. Ristrutturata nel 2020, ha il secondo albero più alto al mondo e il più grande albero in alluminio di 75 metri. E' stata progettata per viaggi di lusso e costruito con uno scafo e una sovrastruttura in alluminiocon ponti in teak. Alimentata da due motori diesel Mtu a 8 cilindri da 965 CV, naviga a 12 nodi e raggiunge una velocità massima di 15 nodi. Ha un'area ponti di 436 metri quadrati e sei cabine che si occupano di un'area di 143 metri quadrati. A bordo possono essere ospitati il ​​proprietario e 11 ospiti oltre ai 10 membri dell'equipaggio. Ora si trova a 57 metri di profondità adagiato nel fondale, dove, al suo interno, ci sono sei persone intrappolate, mentre un corpo di un uomo è stato individuato a fianco dell'imbarcazione.

19 agosto 2024 ( modifica il 20 agosto 2024 | 15:15)

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