C'è un nuovo significativo cambiamento che interesserà a breve Apple e, ancora una volta, a indirizzarlo è stata la Commissione europea. Dopo aver realmente costretto il brand californiano ad abbandonare la porta Lightning in favore dello standard usb-c, il prossimo passo sarà aprire l'App Store al caricamento laterale, ovvero alla possibilità di scaricare applicazioni da fonti di terze parti come store o siti web esterni. L'ipotesi più probabile è che si inizierà con una mossa preventiva e graduale dividendo l'App Store europeo da quello del resto del mondo.
Tutto parte dal Dma, acronimo di Legge sui mercati digitaliovvero il nuovo regolamento sui mercati digitali promosso dalla Commissione europea per contrastare le posizioni dominanti dei colossi del tech. Venire vi abbiamo spiegato nel dettaglio, tra le sei società in primo piano c'è anche Apple e tra le prime conseguenze ci sarà quella di aprire un sistema rimasto finora chiuso e sigillato secondo il controllo interno come il negozio di contenuti. “Supportare il sideload tramite download diretti e app store di terze parti mutilerebbe la privacy e le protezioni di sicurezza che hanno reso l'iPhone così sicuro ed esporrebbe gli utenti a gravi rischi per la sicurezza“, aveva affermato Apple nel 2021 quando era emersa l'ipotesi della richiesta della Commissione europea e l'amministratore delegato Tim Cook aveva ribadito un anno più tardi come il sideloading aprirebbe la porta a “aziende affamate di dati, che sarebbero in grado di evitare le nostre regole sulla privacy e ricominciare a tracciare i nostri utenti contro la loro volontà”.
Tuttavia, Apple sarà costretta ad agire in tempi brevi, entro il 7 marzo e come anticipato da Mark Gurman nella sua newsletter Accensionesi sceglierà un approccio graduale adeguando alle normative (per il momento) soltanto l'App Store europeo, che diventerà così un'entità separata rispetto a quello del resto del mondo, accogliendo opzioni come:
- caricamento laterale di app da altri app store di terze parti o siti web, naturalmente a rischio e pericolo per l'utente, come già avviene da tempo per Android;
- promozione delle proprie applicazioni con offerte al di fuori dell'App Store e reindirizzamento a pagine esterne;
- utilizzo di pagamenti esterni e alternativi.
Nel resto del mondo continueranno a permanere le chiusure alle quali siamo stati abituati finora anche in Europa. D'altra parte, la richiesta della porta usb-c sugli iPhone aveva obbligato Apple a uniformare tutta la produzione mondiale, mentre per la gestione di un App Store è più fattibile la divisione.