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sabato, Novembre 23, 2024
Automobile

sporco come DiRT, Codemasters a scuola di rally

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A quattro anni di distanza dal grande successo di Dirt Rally 2.0 (qui la recensione di Dirt Rally 2.0 GOTY), Codemasters si rimette in gioco con nuovo titolo rallistico, stavolta con tanto di licenza ufficiale del campionato WRC, che dà anche il nome alla produzione. Abbiamo passato diverse ore sulle polverose strade del Kenya, fino alla gelida tundra svedese, passando per le tortuose lingue d'asfalto del Rally di Montecarlo: siamo pronti a raccontarvi pregi e difetti di quello ambisce ad essere il nuovo prodotto di riferimento per gli amanti di questa particolare disciplina motoristica.

In pista tra frango e sterrato

Rappresentando gli amanti del rally una nicchia(sia pur ben nutrita) del più folto ed eterogeneo insieme degli appassionati di motorsport, gli sviluppatori hanno lavorato per facilitare ai neofiti l'entrata in questo mondo; non conoscere le regole o addirittura le basi della guida rallistica potrebbe costituire una barriera di ingresso non indifferente per i non esperti della materia e allora ecco che a disposizione dei novizi c'è un'utilissima sezione del menu, denominata “Scuola di Rally”, dove i giocatori potranno cimentarsi con prove di difficoltà crescente, similmente a quanto accade con le patenti di Gran Turismo, tanto per fare un esempio.

Si parte dai concetti più basilari, come le traiettorie da seguire in curva, fino a sfide più complesse, come interi tratti da completare entro il tempo limite, utilizzando le tecniche apprese nei test precedenti. Non manca chiaramente la possibilità di misurarsi con i tre principali tipi di fondo stradale: asfalto, sterrato e neve. Questa componente dell'offerta funziona insomma egregiamente, ma naturalmente i più esperti potranno saltare a piè pari per affrontare da subito la carriera e gli altri contenuti di WRC.

Il sistema di guida

Benché la licenza ufficiale del campionato WRC porti inevitabilmente in dote anche il cambio di nome, appena ci si mette al volante appare immediatamente chiaro che questo è un prodotto in estrema continuità con la serie Dirt Rally, e la cosa non è certo un male. Chi ha giocato a Dirt Rally 2.0 avrà una piacevole sensazione di déjà-vu nel ritrovare un'interfaccia di gioco praticamente invariata e un sistema di guida che deve molto al precedente titolo di Codemasters, pur con qualche aggiustamento che emergono alle lunghe e che, a nostro avviso, rende il prodotto un po' meno ostico per gli utilizzatori del controller.

Abbiamo comunque testato la produzione anche con un volante, che resta la modalità di fruizione consigliata, a patto di avere una configurazione provvista di frizione, leva del cambio e freno a mano. Nel gioco sono presenti oltre 200 palcoscenici ambientati in 17 location diverseche spaziano da una parte all'altra del globo terracqueo e propongono biomi e condizioni climatiche estremamente differenti tra loro.

Queste differenze ambientali si riflettono sensibilmente sulla fisica dell'autoobbligando il giocatore ad adattare il proprio stile di guida al tipo di fondo stradale.

Abbiamo notato tuttavia alcuni comportamenti esagerati della macchina in condizioni di asfalto ghiacciato o fondo completamente innevato: siamo consci che neve e ghiaccio rappresentano la sfida più ardua per un pilota di rally ed è apprezzabile che questa complessità venga restituita in-game, ma lo slittamento ci è parso in alcuni casi fin troppo marcato. C'è poi notevole differenza tra un'auto a trazione integrale e una a trazione posteriore, con queste ultime che richiedono grande attenzione in uscita di curva, perché dare troppo gas quando si è ancora di traverso o quando ci si trova con una delle ruote posteriori al di fuori della sede stradale può tradursi in un costoso testacoda. Se tutto ciò renderà sicuramente felici gli utenti che ricercano un'esperienza fedele e simulativa, nel menu delle impostazioni si possono attivare e modulare tutta una serie di aiuti alla guida per consentire un approccio più spensierato a EA Sports WRC.

È bene tenere a mente che siamo di fronte ad un titolo di stampo tendenzialmente simulativo, che non prevede il riavvolgimento degli errori e impone un periodo di apprendimento per poter essere apprezzato pienamente.

Vetture

Uno dei punti di forza della produzione targata Electronic Arts è indubbiamente il parco auto, che vanta 78 vetturetra cui quelle della stagione 2023 dei campionati WRC, WRC 2 e Junior WRC e decine di vecchie glorie del passato tratte dagli ultimi 60 anni di storia di questo sport e capaci di fare la gioia degli appassionati.

Quando si pensa a questa disciplina vengono subito in mente auto leggendarie come l'intramontabile Lancia Delta Integrale, la Subaru Impreza, la Mitsubishi Lancer Evo VI o la Ford Focus dei primi anni 2000; avuto tutti questi bolidi (e tanti altri) in WRC si possono guidare e siamo rimasti sinceramente colpiti da come ogni vettura sia stata riprodotta con cura, non soltanto a livello visivo, ma anche per quanto riguarda il rombo del motore e il comportamento in pista, che cambia a seconda della macchina (per saperne di più, qui l'intervista al team di EA Sports WRC).

Se tutto questo non dovesse bastare, WRC propone un editor per creare la propria vettura da zero! Si avete capito bene! Un'idea interessante ed innovativa per un gioco su licenza, che però non ci ha pienamente convinto. L'utente può letteralmente costruire la propria auto dei sogni, selezionandone ogni singolo componente, dalla meccanica, passando per la carrozzeria, fino agli interni e alla livrea.

L'editor è strutturato bene, è di facile utilizzo e ci siamo anche divertiti nell'assemblaggioma il risultato finale è spiazzante ed è presto spiegato il perché: quando è il momento di finalizzare la carrozzeria, il giocatore deve sceglierne i singoli pezzi, che sono palesemente quelli delle auto su licenza, ma – per ovvie ragioni – senza gli stemmi delle varie case produttrici.

Immaginate dunque di mettere insieme il paraurti posteriore di una Yaris, i fari anteriori di una Ford Puma, l'alettone di una Skoda Fabia e il portellone di una Hyundai i20: il risultato è una specie di Frankenstein a quattro ruote. È insomma possibile che, una volta passata la curiosità inizialel'utente torni a rivolgere la propria attenzione all'eccellente parco auto messo a disposizione.

Carriera e Momenti

La carriera è la portata principale dell'esperienza offerta da WRC e anche qui si nota l'eredità di Dirt Rally 2.0, perché la struttura portante della modalità è molto simile. Questa porzione del pacchetto vanta tre categorie che sono Junior WRC, WRC 2 e WRC e il giocatore può scegliere liberamente il suo punto di ingresso, selezionando una delle due classi inferiori se vuole tentare la scalata dal basso (in alternativa, può entrare subito nella categoria regina).

Oltre all'abilità al volante è richiesta anche una certa capacità gestionale, con l'utente che dovrà controllare ogni aspetto del team, dallo staff, al proprio parco auto, passando per la gestione delle finanze. L'elemento cardine è il calendario: ogni settimana è possibile prendere parte ad una sola attività tra quelle proposte e ad esempio presenziare a una fiera per acquistare delle auto a prezzo scontato preclude la partecipazione ad un rally in quella stessa settimana o viceversa. Ogni mossa deve essere pianificata tenendo presenti gli impegni delle settimane successive e l'avanzamento degli obiettivi stagionali. Il senso di progressione è piacevole, al pari della gestione finanziaria del team, che rappresenta una sfida ben bilanciata. A ciò aggiungiamo una buona varietà di incarichi da svolgere nelle varie finestre di sette giorni, per una campagna che ha soddisfatto le nostre aspettative.

Passiamo quindi alla modalità Momenti, in cui il giocatore è chiamato a cimentarsi in scenari particolari tratti da emozionanti episodi della storia del rally o pensati ad hoc dagli sviluppatori. Alcune di queste sfide sono riservate agli abbonati del servizio EA Play ma stando alla nostra esperienza con le poche gare disponibili in fase di recensione ci troviamo di fronte a una dimensione di contorno di EA Sports WRC, che a conti fatti ci assegna un'auto prestabilita su un dato circuito per provare il nostro valore.

Completano il pacchetto la classica prova a tempo, la sfida rapida (sia single player che multigiocatore online), la modalità campionato e un interessante multiplayer asincrono multipiattaforma, chiamato Club. Quest'ultima porzione dell'offerta consente di creare appunto dei club all'interno dei quali organizzato campionati o eventi a cui ciascuno può prendere parte quando si preferisceregistrando il proprio tempo che va poi ad inserirsi nella classifica contenente i risultati di tutti gli altri membri del club.

Comparto tecnico

Dal punto di vista tecnico WRC vive di alti e bassi. Il comparto sonoro è di altissimo livello per quanto riguarda il rombo dei motori, lo scoppiettio delle marmitte, lo stridio degli pneumatici e il doppioggio italiano del copilota, sempre preciso e puntuale.

Da notare sono i caricamenti molto lunghi e un colpo d'occhio decisamente valido, ma non privo di qualche spigolo. Sui modelli delle vetture e sulla fisica dei danni non abbiamo nulla da recriminare, anzi, in caso di impatto le auto si ammaccano e perdono pezzi in maniera molto credibile, ma per quanto riguarda l'ambiente ei dettagli a bordo strada era lecito aspettarsi qualcosa in più, soprattutto considerata la natura current gen della produzione. L'effettistica in alcune circostanze ci ha lasciati perplessi, specialmente per quanto riguarda i fluidi. Per dirne una, gli schizzi che si sollevano quando un bolide attraversa un corso d'acqua sembrano provenire da due generazioni fa. Infine, tolti un paio di casi non abbiamo praticamente mai avuto problemi di oscillazione del frame rate durante le gare.

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