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nuovo brevetto per la tecnologia di custodia

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Conio, la società fintech italiana partecipata da Poste Italiane e Banca Generali, fondata a San Francisco nel 2015 e pioniera nel lancio del primo portafoglio Bitcoin per smartphone in Italia, ha annunciato l'acquisizione di un ulteriore brevetto negli Stati Uniti. Si tratta del quinto riconoscimento di questo tipo ottenuto sul suolo americano e il settimo se si includono anche i brevetti conseguiti a livello europeo.

Si amplia il portafoglio brevetti della fintech italiana

Il brevetto riguarda una tecnologia che prevede un metodo sicuro per la creazione, la conservazione, il recupero e la gestione di un asset digitale. La soluzione è stata progettata per essere indipendente dalla blockchain utilizzata, rendendola così adattabile a vari asset digitali. Il sistema di Conio implica la generazione di tre chiavi private, di cui solo due necessarie per autorizzare le transazioni. Ciò permette il recupero dell'asset digitale nel caso in cui una delle tre chiavi private non fosse disponibile.

Una tecnologia sicura per la custodia di diversi asset digitali

“Questo nuovo brevetto, risultato del nostro impegno in ambito di ricerca e sviluppo per fornire soluzioni all'avanguardia per la custodia di asset digitali, consolida la nostra posizione di leader nell'innovazione tecnologica e si aggiunge alla lista dei brevetti ottenuti in questi quasi 9 anni di attività dall'azienda – afferma Christian Miccoli, CEO e co-fondatore di Conio – Ma non solo, si tratta anche di una conferma della nostra missione: offrire soluzioni innovative e di alto livello tecnologico che soddisfano le esigenze crescenti dei nostri clienti, anche istituzionali sempre più interessati alla custodia di asset digitali diversi da Bitcoin”.

Conio rafforza la sua posizione nel mercato degli asset digitali

“Conio punta a diventare un campione europeo degli Asset Digitali – aggiunge Orlando Merone, Direttore Generale di Conio – L'ottenimento di questo nuovo brevetto ci motiva a proseguire ed accelerare nella direzione già intrapresa negli scorsi mesi. Il progetto, avviato a fine 2023, di estensione della nostra tecnologia di custodiagià consolidata su Bitcoin e Algorand, anche su blockchain basata su EVM, come per esempio Ethereum e Polygon, prosegue a pieno regime e consentirà presto di supportare decine e decine di risorse di interesse per i nostri clienti istituzionali e non”.

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